Il bastone bianco è un’invenzione degli anni 30 e nacque dalla geniale idea della parigina Guillelmine d’Herbemont. Aristocratica francese, pur non essendo mai venuta a contatto diretto nel suo ambiente di provenienza con persone non vedenti, si era resa conto che una delle principali difficoltà di tali persone fosse proprio quella di muoversi nel traffico, ed ebbe così l’intuito che un bastone bianco, come quello dei vigili urbani, potesse essere loro di ausilio.
Nel novembre del 1930, la proposta di Guillelmine d’Herbemont rivolta al quotidiano “Echo de Paris”, di munire i ciechi di Parigi di un bastone bianco, ebbe favorevoli risposte, tanto che il 7 febbraio 1931, nell’ambito di una cerimonia alla presenza di ministri e di rappresentanti delle organizzazioni dei ciechi, furono consegnati i primi bastoni bianchi. Da quel momento il bastone bianco fu riconosciuto come simbolo ufficiale di protezione e riconoscimento delle persone cieche. In poco tempo, 5000 ciechi della regione di Parigi ricevettero questo utilissimo mezzo ausiliario.
Nel 1938, altri 100 bastoni bianchi furono consegnati dalla d’Herbemont a Losanna, in Svizzera, a ciechi e ipovedenti del Canton Vaud, contribuendo così al riconoscimento pubblico e ufficiale di questo mezzo ausiliario. In seguito, il bastone bianco venne iscritto come simbolo di protezione e riconoscimento nell’Ordinanza sulle norme della circolazione stradale svizzera. Divenne poi un simbolo internazionale, tanto che dal 1969, quando le Nazioni Unite indissero la «Giornata internazionale del bastone bianco”,, viene festeggiato ogni anno il 15 ottobre.
Esistono diversi modelli di bastone bianco: rigidi, telescopici e pieghevoli. La lunghezza del bastone deve essere proporzionata alla statura ed al passo del non vedente.
Esiste anche un bastone per cieco-sordi, che deve essere a strisce bianche e rosse. Non esiste, invece, uno standard internazionale per gli ipovedenti. Alcuni hanno proposto un bastone giallo o a strisce gialle e rosse. Tuttavia difficilmente le persone ipovedenti accettano di muoversi con un simile strumento in mano, poiché tendono a mimetizzarsi con i vedenti.
Negli ultimi anni sono stati sviluppati diversi sistemi tecnologici con l’intento di sostituire il bastone bianco o di integrarne le funzioni. Si tratta di rivelatori di ostacoli basati su raggi infrarossi o ultrasuoni, che però si sono dimostrati inaffidabili e forvianti. Alcuni di essi, inoltre, richiederebbero l’uso di auricolari o caschetti, che intralciano la normale percezione dei rumori ambientali, che sono fondamentali per l’orientamento. Esistono anche alcuni ausili tecnologici che sfruttano il sistema GPS (global positioning system): attualmente tale sistema ha un livello di precisione molto basso, tale da consentire l’individuazione di una via o della sede di un ente pubblico, ma non di un ostacolo fisso o mobile. Il GPS può pertanto costituire un valido aiuto alla deambulazione autonoma, ma i sistemi tradizionali, che consentono ai ciechi di percepire ed evitare gli ostacoli, come il bastone bianco e il cane guida rimangono gli unici strumenti veramente affidabili e funzionali.