Cieco, non vedente, minorato visivo, privo della vista, disabile visivo, persona con handicap visivo e perfino, videoleso. Spesso, si utilizzano giri di parole, che sembrano meno brutte, per definire una persona che ha problemi visivi, per paura di ferirla. In realtà le parole non possono modificare la sostanza delle cose; quello che conta non è l’espressione usata, ma il tono con la quale viene detta.
Ma quanti sanno con esattezza cos’è un cieco?
Bastone bianco e occhiali scuri? No, non bastano questi due oggetti per definire un cieco: la questione è molto più complessa.
Ma allora chi è il cieco? Quali sono le caratteristiche che lo distinguono?
E’ impossibile definire un insieme di caratteristiche comuni a tutti i ciechi: anche se è vero che la ciecità può portare ad alcuni comportamenti che non si ritrovano nelle persone che vedono normalmente, ogni persona è a suo modo singolare e reagisce agli stimoli e alle difficoltà in maniera diversa.
L’articolo 1 della legge 68 del 1999 ci aiuta a dare una prima e ampia definizione della persona non-vedente, recitando così: “Agli effetti della presente legge si intendono per non vedenti coloro che sono colpiti da cecità assoluta o hanno un residuo visivo non superiore ad un decimo ad entrambi gli occhi, con eventuale correzione”.
Tale definizione, come si può notare, racchiude però al suo interno anche persone che qualcosa riescono a vedere. Infatti, con tale definizione non si vogliono distinguere i vari gradi di cecità, ma delimitare i livelli entro i quali le persone con problemi visivi possono godere di alcuni diritti, quali il collocamento lavorativo e le agevolazioni fiscali. Nell’ambito delle pensioni e delle indennità speciali, invece, è richiesta una distinzione fra i vari gradi di minorazione visiva.
La Legge 138 del 3 aprile 2001, individua, appunto, vari stati di cecità, tenendo in considerazione sia il visus, ovvero l’acutezza visiva, sia il campo visivo, ovvero l’ampiezza dello spazio che l’occhio riesce a percepire. Si distinguono quindi:
- i ciechi assoluti
- i ciechi parziali
- gli ipovedenti gravi
- gli ipovedenti medio-gravi
- gli ipovedenti lievi
Tale legge introduce anche le ultime due categorie, ma solo i ciechi parziali e gli ipovedenti gravi possono usufruire di tutte le agevolazioni di cui godono i ciechi assoluti, fatta eccezione per l’assegno d’indennità riservato solo a questi ultimi.
Ai fini della presente legge, esisteono le seguenti definizioni
Si definiscono ciechi totali:
- coloro che sono colpiti da totale mancanza della vista in entrambi gli occhi;
- coloro che hanno la mera percezione dell’ombra e della luce o del moto della mano in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore;
- coloro il cui residuo perimetrico binoculare è inferiore al 3 per cento.
Si definiscono ciechi parziali:
- coloro che hanno un residuo visivo non superiore a 1 ventesimo in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore, anche con eventuale correzione;
- coloro il cui residuo perimetrico binoculare è inferiore al 10 per cento.
Si definiscono ipovedenti gravi:
- coloro che hanno un residuo visivo non superiore a 1 decimo in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore, anche con eventuale correzione;
- coloro il cui residuo perimetrico binoculare è compreso fra il 10% e il 30%.
Si definiscono ipovedenti medio-gravi:
- coloro che hanno un residuo visivo non superiore a 2/10 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore, anche con eventuale correzione;
- coloro il cui residuo perimetrico binoculare è inferiore al 50 per cento.
Si definiscono ipovedenti lievi:
- coloro che hanno un residuo visivo non superiore a 3/10 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore, anche con eventuale correzione;
- coloro il cui residuo perimetrico binoculare è inferiore al 60 per cento.
Questa suddivisione, importante ai fini giuridici , si avvale di parametri oggettivi entro i quali, però, si riconoscono percezioni visive soggettive, completamente diverse. in ciascuna di queste categorie, infatti, patologie diverse comportano a loro volta, diverse problematiche visive:
- Ci sono persone cieche assolute che percepiscono la luce, ma non riescono a distinguere niente di ciò che li circonda, mentre altre non percepiscono neppure quella e vedono tutto nero;
- ci sono ipovedenti che anche ad una piccola variazione di luminosità si ritrovano completamente ciechi perché i loro occhi impiegano svariati minuti prima di riuscire a mettere di nuovo a fuoco, mentre altri riescono a recuperare molto prima;
- ci sono ipovedenti ai quali da fastidio la troppa luce, mentre altri si trovano in difficoltà senza di essa;
- ci sono ipovedenti a cui manca la visione periferica, mentre ad altri la visione centrale.
E questi sono solo alcuni esempi.
Ehi, lo sapevi che esiste la Festa nazionale del cieco? Si celebra il 13 dicembre in occasione della ricorrenza di Santa Lucia!